CEDRO
E’ molto simile al limone, ma con un aspetto più rustico. Il cedro, nome botanico citrus medica, è un arbusto originario dei Paesi asiatici e molto conosciuto fin dall’antichità non solo per un utilizzo alimentare, ma anche come repellente per gli insetti. Il cedro, come tutti gli agrumi, è un frutto ricco di sostanze benefiche per l’organismo come le vitamine C e B1 e i minerali magnesio e potassio.
Particolarmente importanti sono, in questo agrume, delle sostanze chiamate flavonoidi, potenti antiossidanti che scacciano i radicali liberi così dannosi per il nostro organismo, rafforzano le difese immunitarie, insieme con la vitamina C, e rallentano i processi di invecchiamento delle cellule.
Alcune sostanze contenute in questo agrume abbassano la pressione e concorrono ad evitare alcune patologie cardiovascolari. La polpa del cedro è ricca di fibre che aiutano le funzioni intestinali. Inoltre il suo succo è un potente digestivo capace di eliminare i gas e le fermentazioni che causano gonfiori addominali e coliti.
Il cedro è utile anche per chi fa dieta oppure per chi è afflitto dall’antiestetica cellulite. Come tutti gli agrumi, il cedro necessita di cure adeguate e di un’attenta coltivazione che lo protegga dalle variazioni climatiche. In giardino, questa pianta si può coltivare in vaso e a pieno campo. Il primo metodo di coltivazione è indicato anche per la messa a dimora in terrazza o in balcone.
Come coltivare il cedro:
Il cedro appartiene alla famiglia delle Rutacee, al genere Citrus e il suo nome scientifico è Citrus medica.La pianta del cedro si presenta come un grosso arbusto o un piccolo alberello che non supera l’altezza di 8 metri, con i rami spinosi e a portamento irregolare. Le foglie sono grandi, con il margine dentellato, oblunghe, di colore rossiccio appena spuntate diventano da adulte di un bel colore verde scuro.
La fioritura è continua, più abbondante in primavera, in estate, che è quella più importante per la fruttificazione, e in autunno. I fiori sono profumati e grandi, riuniti in gruppi da 3 a 12, rosso violacei in boccio aprono calici bianchi con un effetto molto ornamentale.
I frutti sono grandi, dai 20 ai 30 cm, di forma variabile, più o meno ovale,di colore giallo con una leggera protuberanza al peduncolo e dalla parte opposta una protuberanza, più o meno accentuata a seconda delle varietà.
La buccia può essere da quasi liscia a molto bitorzoluta, in tutte le cultivar è spessa, ricca di ghiandole che contengono un olio particolarmente profumato. La parte bianca, l’albedo, è spessa e occupa la gran parte dell’interno del frutto. La polpa è perciò poca, piuttosto asciutta, ed è suddivisa in spicchi dai 5 ai 12 che contengono semi simili a quelli del limone. A seconda del gusto della polpa i cedri si dividono in 3 gruppi: cedri acidi, cedri dolci e cedri semiacidi.
Nei cedri acidi i boccioli dei fiori sono colorati di porpora, la loro polpa e il loro succo hanno un gusto agro, mentre i cedri dolci presentano una fioritura nella quale i boccioli hanno sfumature di colore molto più tenui e la polpa, con il suo succo, è profumata e dolce.
Coltivare il cedro in Italia in piena terra può essere attuato solo in particolari zone dove la temperatura in inverno si mantiene sempre al di sopra dei 4° C. perché questo agrume è uno dei più esigenti per quanto riguarda la temperatura.
Per un’ottimale produzione la temperatura deve mantenersi non solo stabile in inverno, compresa fra i 12 e i 15° C., ma non deve essere troppo alta nel periodo estivo infatti la temperatura ottimale per questo agrume si situa fra i 23 e i 25° C.
Il cedro preferisce terreni fertili ma sciolti, con un buon drenaggio, leggermente acidi e sabbiosi, ricchi di humus.E’ importante, se si vuole piantare il cedro in piena terra, che la buca dell’impianto sia arricchita con abbondante letame ben maturo che verrà mescolato al terreno e che contribuirà a far attecchire rapidamente, e con più facilità, la pianta.
Eliminare le erbe infestanti sotto la chioma è un’operazione molto importante che non va trascurata, nei suoi primi anni di vita è sconsigliata ogni forma di consociazione erbacea per evitare danni al delicato e superficiale apparato radicale.Per quanto riguarda la concimazione interra abbondante letame ben maturo sotto chioma mediante la zappettatura.
La potatura è importante in una pianta come il cedro che se non potata diventerebbe un grosso cespuglio con rami disordinati e quindi verrebbe pregiudicata la produzione.
Si tolgono i succhioni che indeboliscono la pianta, si levano i rami rotti e malati, si cimano i rami a frutto e li si legano piegandoli per aumentare sia l’abbondanza della fruttificazione che una rapida messa a frutto.
La potatura si esegue tutto l’anno, non d’inverno o d’autunno quando la pianta sempreverde è ancora in attività, ma durante la produzione scegliendo il periodo situato subito dopo la raccolta dei frutti per gli interventi più gravosi.
Non bisogna trascurare di legare i rami che portano i frutti alla struttura per impedire che si spezzino e che i frutti vengano danneggiati dal vento.
Il periodo di raccolta dei frutti varia a seconda del loro utilizzo.
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